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Rifiuti Zero e ANPAS. Incontrando Concetta Mattia

In un contesto dove la così detta “monnezza” ha assunto un valore sociale oltre che ambientale, il rifiuto può essere considerato un paradigma della società. Il fatto che la gestione di questi va ad incidere sulla qualità della vita della popolazione, ha attirato l’attenzione di ANPAS (Associazione Nazionale delle Pubbliche Assistenze), che grazie alla collaborazione di alcuni suoi volontari con attivisti Rifiuti Zero, ha aderito alla strategia in uno dei momenti di massima crisi ambientale italiana, il 2010 dell’emergenza rifiuti in Campania. ANPAS si è così impegnata a collaborare con attività, iniziative e supporto concreto sul territorio in direzione Rifiuti Zero. Parlando con Concetta Mattia, chiariamo come è nata la collaborazione e a cosa sta portando.

ANPAS vero Rifiuti Zero

ANPAS vero Rifiuti Zero


Ero da poco arrivata a Napoli, che già la lasciavo per avventurarmi fra le alture dell’Irpinia, su un autobus incredibilmente comodo ma altrettanto affollato, seguendo un’autostrada costellata da lavori in corso. Arrivata ad Avellino a piazzale Kennedy, stazione dei bus, dopo pochi minuti mi raggiunge Concetta Mattia, trafelata dal traffico mattutino. Concetta è parte della direzione nazionale di ANPAS, e il motivo per cui rispettivamente ci siamo fatte un’ora e mezza di strada per incontrarci è quello di vedersi in faccia, parlare a voce e spiegare che legame c’è tra Rifiuti Zero e ANPAS.

Cosa è ANPAS?
L’Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze (ANPAS) è un movimento unitario nato nel 1904. Nel primo articolo del suo statuto si definisce autonomo, libero e democratico, e fonda la sua attività istituzionale ed associativa sui principi costituzionali della democrazia, della partecipazione sociale e sulla attività di volontariato.
ANPAS collega una moltitudine di associazioni e movimenti localizzatI, operanti sul territorio italiano, creando una rete nazionale della pubblica assistenza. Su questo network già consolidato, ANPAS si è poi impegnata a lavorare in direzione Rifiuti Zero, tramite l’organizzazione di eventi, azioni, formazione e incontri in tutto il Paese.

La collaborazione: la nascita, gli obiettivi, le azioni
Ci sediamo nel bar di fronte al piazzale e Concetta insiste per offrirmi un babà (siamo pur sempre in Campania – mi dice, – e in un posto dove lo fanno bene!) che accetto di buon grado. So che lei, prima di entrare a far parte della direzione nazionale, aveva conosciuto Riccardo Pensa – sociologo del Centro di Ricerca Rifiuti Zero – che all’epoca stava conducendo la ricerca di dottorato riguardo la Protezione Civile. Riccardo la aveva messa a conoscenza della filosofia Rifiuti Zero, e nel 2010, durante l’ennesima emergenza rifiuti in Campania, Concetta volle approfondire la questione. “Durante un incontro a Grottaminarda, dove avevamo organizzato un ciclo di conferenze riguardo le questioni ambientali legate alla gestione dei rifiuti, Riccardo mi presentò Ercolini, che era venuto a parlare della strategia Rifiuti Zero”. Le tematiche trattate a quei seminari erano già ben note ad ANPAS che, tramite le varie associazioni sul territorio, voleva contribuire attivamente per arginare la crisi. “Fu da lì che capimmo che dovevamo prendere una posizione netta nei confronti dei rifiuti e della loro gestione come ANPAS. I Dieci Passi ci convinsero subito, perchè prendono già lo scibile del quotidiano di ognuno di noi, creando così una relazione pratica tra la teoria Rifiuti Zero e le azioni che ognuno di noi compie. In più, per noi che operiamo per il miglioramento della qualità della vita, una corretta gestione dei rifiuti è fondamentale”. Per questi motivi l’adesione di ANPAS a Rifiuti Zero è stato un passaggio quasi naturale.

Vista la situazione di emergenza, già nello stesso 2010 ANPAS Campania formalizza la sua adesione. “Ma non ci siamo fermati lì! Abbiamo subito proposto la delibera alla direzione nazionale, che ha accettato quasi subito, dichiarando ANPAS a Rifiuti Zero a livello nazionale (23 ottobre 2010). Ero in realtà un po’ preoccupata da tutta questa velocità, ma la verità è che ANPAS era pronta: la tematica dei rifiuti legati alla qualità della vita era già sentita ovunque in Italia, e diverse associazioni portavano avanti delle attività in questo senso da anni. Il primo passo compiuto, infatti, è stato andare a censire tutte quelle realtà dove le buone pratiche – dalle eco-sagre, alle ‘biciclettate’, alla raccolta differenziata e centri di riuso – erano già presenti. Questo è stato possibile anche grazie al nostro naturale radicamento sul territorio che ci da credibilità agli occhi della gente, nonché al ruolo di supporto che le amministrazioni locali ci riconoscono, rendendole molto collaborative”.
Se l’adesione è stata veloce, un po’ più complesso e lento è invece – tuttora – il lavoro operativo effettivo. Come Concetta stessa mi dice “un conto è far muovere un movimento locale o una comunità. Un conto è far muovere centomila volontari attivi in 900 sedi sparse su tutto il territorio nazionale, tutti insieme e nella stessa direzione”. Dopo il censimento delle buone pratiche, ANPAS ha individuato la fetta di volontari interessati a tematiche ambientali, che ha poi formato in senso Rifiuti Zero, rendendoli capaci, a loro volta, di formare altri volontari sugli stessi temi (metodo definito “a cascata”). Successivamente, ha iniziato ad organizzare e/o a seguire attività, legate alle azioni delle amministrazioni locali, sui territori già pronti. Rispetto alla relazione con le leadership territoriali, Concetta sottolinea positivamente l’apartiticità di ANPAS e l’importanza (pagante in termini di autonomia d’azione e fidelizzazione) del rimanere equidistanti dalle forze politiche di turno: “perchè quelle vanno e vengono, le associazioni di volontariato restano”.

Da sinistra: Concetta Mattia, Rossano Ercolini, Paul Connett ed Enzo Favoino ad un incontro ad Alcamo - Sicilia, 2012

Da sinistra: Concetta Mattia, Rossano Ercolini, Paul Connett ed Enzo Favoino ad un incontro ad Alcamo – Sicilia, 2012


Quali risultati? La situazione attuale
Si può dire che il risultato più immediato nato da questa collaborazione è stato quello di far rete: da una parte tra le associazioni che si occupano di questioni legate all’ambiente e ai rifiuti; dall’altra tra le comunità che avevano già una base di interesse all’ambiente e che potevano essere interessate alla strategia Rifiuti Zero.
Un altro aspetto, è quello della creazione di figure quasi “pubbliche” di ANPAS, cui riferirsi su questioni ambientali a livello locale. “Anche noi dirigenti in prima persona ci siamo messi a disposizione della popolazione per qualsiasi richiesta riguardo Rifiuti Zero. In Campania il mio numero è quasi pubblico, e se prima eravamo noi ad andar a rompere le scatole alle comunità, adesso sono i cittadini e i sindaci che ci chiamano per parlare di compostaggio, riuso, raccolta differenziata e quant’altro si riferisca a Rifiuti Zero”, dice Concetta, finendo il suo caffè.
“Il promuovere e portare avanti tramite le proprie energie e capacità – expertize, ndr – Rifiuti Zero, ci ha fatti sentire non solo funzionali, ma utili nel senso proprio della condivisone dell’obiettivo. E’ vero quello che ci disse per la prima volta Paul Connett – un altro incontro da folgorazione – : c’è bisogno di declinare Rifiuti Zero anche a un livello sociologico e sociale”.
L’azione che ANPAS fa come pubblica assistenza a livello nazionale è già di per se un’azione di empowerment, dando la possibilità alla popolazione di diversi territori di gestire servizi sociali, attività educative e di formazione – volte al miglioramente della qualità della vita – facendo parte di un’organizzazione strutturata e presente su diversi livelli. Inoltre, grazie alla collaborazione con Rifiuti Zero, l’accrescimento di consapevolezza e di conoscenza del proprio territorio e di ciò che la popolazione necessita assumono una sfaccettatura in più, concorrendo alla creazione di una società sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale.

Ascoltando Concetta, mi giunge chiaro come il volontariato sia una componente fondamentale nell’applicazione della filosofia Rifiuti Zero nella vita di tutti i giorni. La stessa azione di ANPAS si basa su volontari, che hanno un collegamento diretto con la gente e a loro volta sono consapevoli delle problematiche del quotidiano. Formati in senso Rifiuti Zero, i volontari possono mettere a disposizione questa conoscenza e la consapevolezza delle possibilità del proprio territorio che aveva già in quanto abitanti di questo. Possono così aiutare gli altri ad individuare i problemi quotidiani ed indirizzare ad un’azione pratica nella soluzione di questi. Se si pensa che questo accade in molte comunità di tutta Italia, l’azione che ANPAS sta facendo si può quasi definire di “massa”. Ed è la stessa Concetta a dirmelo: “è questa la forza dei movimenti! Come diceva il buon de Tocqueville, un’opinione singola riportata in modo corale da forza a quell’opinione!”.