Pubblichiamo la sintesi del nostro intervento in audizione alla camera dei deputati, commissione Ambiente, in data 02/02/2021
L’intervento integrale a questo link: http://webtv.camera.it/evento/17485
“Grazie per l’invito a cui vogliamo rispondere con il massimo di sintesi RICHIAMANDO ANCHE IL DOCUMENTO UNITARIO CONDIVISO CON 17 ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE ITALIANE;
approccio generale al testo del Governo inviato al Parlamento: condivisibili molti aspetti ma ancora troppo settoriale e non SISTEMICO ed olistico;
noi riteniamo che la crisi ambientale globale debba essere considerata nel darle risposta come LA PRIORITA’ che attraversi tutte le 6 missioni del PNRR;
esempio: quando si parla di sanità (missione numero 6) occorre porre con forza non soltanto il potenziamento di ospedali e medicina territoriale MA ANCHE DELLA PREVENZIONE PRIMARIA che si realizza bonificando l’aria inquinata dalle polveri e nanopolveri (metalli ecc), acque, producendo cibo sano (tendendo ad azzerare i pesticidi) e bonificando le “terre dei fuochi”;
noi riteniamo che l’economia circolare (lo desumiamo anche da atti UE) abbia poco a che fare con il “riciclo chimico” quando esso è declinato a waste to fuel o a waste to methanol o idrogeno. Lo condividiamo in modo marginale solo quando consente di recuperare materia come nel caso del riciclo dei polimeri per rigenerare plastica seconda vita (platic to plastic);
Nella missione numero 2 giustamente si connette l’economia circolare con l’agricoltura. Ci teniamo tuttavia a chiedervi di respingere finanziamenti agli allevamenti intensivi sia perchè essi sono la seconda voce più rilevante di emissione di CO2, sia perchè calpestano il benessere animale;
PROPOSTE
(vedi missione 2, pag 80-81-82)
Generalizzazione della raccolta differenziata porta a porta (PAP) nel mezzogiorno e nelle isole 8soprattutto in Sicilia visto che la Sardegna è la seconda regione italiana per risultato in RD) alla luce dell’affermata transizione ecologica del SUD ITALIA. Essa deve essere integrata con piattaforme per la valorizzazione dei materiali intercettati e per il trattamento dell’organico (risulta un fabbisogno di impiantistica per circa due milioni di tonnellate di FORSU). Questa progettazione alla luce di dati ricavati su scala nazionale potrebbe comportare decine di migliaia di posti di lavoro (ogni 1200 abitanti serviti con il pap “producono” un nuovo addetto e ciò al netto delle piattaforme impiantistiche;
realizzazione di almeno una piattaforma provinciale per la riparazione e il riuso di beni e prodotti;
realizzazione di almeno un centro regionale per il recupero dei RAEE (progetti “Flag ship”ad alto copntenuto innovativo) per l’estrazione dei metalli anche preziosi e terre rare (necessari per la rivoluzione industriale 4.0 per non dipendere dalla Cina) integrati con piattaforme in grado di riparare/smontare/ macchine elettromedicali (vedi DISMECO DI MARZABOTTO);
riconversione di impianti TMB (trattamento Meccanico Biologico) ora finalizzati a produrre CSS (Combustibile Solido Secondario) in FABBRICHE DEI MATERIALI finalizzate a ridurre il RUR (Rifiuto Urbano Residuo) centrando l’operatività sul recupero inclusivo di vari di materiali e prodotti e sulla minimizzazione degli smaltimenti stabilizzati a discarica;
PROPOSTE DI RIFORME NORMATIVE con cui accompagnare questi investimenti
INCENTIVAZIONE DELL’USO DEL COMPOST DA FORSU avendo anche il riferimento europeo alla strategia FARM TO FORK e CARBON FARMING, utilizzando anche il decreto clima che però scade nel 2021;
INCENTIVAZIONE ACQUISTO PRODOTTI USATI (NO ROTTAMAZIONI!) ELIMINANDO IVA SUGLI ACQUISTI;
APPROVARE UNA LEGGE SUL MODELLO SVEDESE DEL 2007 CHE GARANTISCE SGRAVI FISCALI A CHI RIPARA PRODOTTI E BENI (dal 10 al 20%);
EMANAZIONE DECRETO ATTUATIVO DLGS 205 DEL 2010 PER CONSENTIRE LA PREPARAZIONE PER IL RIUTILIZZO NEI CENTRI DI RACCOLTA;
INCENTIVARE IL GREEN PROCURAMENT -ACQUISTI VERDI NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE ACCELERANDO LA DEFINIZIONE DEI CAM (Criteri ambientali Minimi) E PENALIZZANDO GLI ENTI INADEMPIENTI AL FINE DI FORNIRE UN MERCATO PROTETTO DI BENI E PRODOTTI DERIVANTI DAL RICICLO REIMPIEGO;
FAVORIRE PERCORSI TRASPARENTI DI APPROVAZIONE-APPLICAZIONE DELL’END OF WASTE.”
Rossano Ercolini, presidente di Zero waste Europe e di zero waste Italy
